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COLONDRAIN

Tonico Ayurvedico e supporto digestivo

Colondrain, integratore alimentare biologicamente attivo, è un preparato a base di Triphala, una preparazione erboristica della medicina ayurvedica indiana riconosciuta e validata da numerosi studi scientifici e composta dalla combinazione degli estratti di tre specie vegetali Emblica officinalis (Euphorbiaceae), Terminalia bellerica (Combretaceae), e Terminalia chebula (Combretaceae). La formula è potenziata dall’estratto di carciofo.
E’ un drenante intestinale non irritante per le mucose utile per prevenire e combattere la stipsi

Migliora la salute gastrointestinale e promuove una digestione efficace, l’assorbimento, l’eliminazione e il ringiovanimento

Contenuto della Confezione: 60 cp

Dosaggio: 1-2 cp dopo cena o secondo le indicazioni del medico o del nutrizionista

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Kiros Colondrain, integratore alimentare biologicamente attivo, è un preparato a base di Triphala, una preparazione erboristica della medicina ayurvedica indiana riconosciuta e validata da numerosi studi scientifici e composta dalla combinazione degli estratti di tre specie vegetali Emblica officinalis (Euphorbiaceae), Terminalia bellerica (Combretaceae), e Terminalia chebula (Combretaceae). La formula è potenziata dall’estratto di carciofo. Kiros Colondrain è utile in tutti i casi di ridotto apporto dietetico o aumentata necessità di componenti utili per migliorare la salute gastrointestinale e promuovere un efficiente digestione, assorbimento, eliminazione e ringiovanimento.

Una compressa di Kiros Colondrain è in grado di fornire 750 mg di estratto di Triphala e 150 mg di estratto di carciofo. La formulazione particolarmente equilibrata sembra svolgere un ruolo positivo nell’equilibrio psico-fisico, con piante dalla comprovata attività e grande tradizione come la Triphala e il carciofo nella forma di estratti per migliorare la salute intestinale e per aiutare in caso di costipazione, dolore addominale, iperacidità e meteorismo, stimolando batteri intestinali benefici e proteggendo il fegato. Favorisce la digestione e l’assimilazione, e riduce in modo significativo il colesterolo e i grassi corporei.

Contesto

Lo stile alimentare moderno e occidentale può comportare lo squilibrio fra un aumentato carico di calorie e una ridotta assunzione di nutrienti necessari al buon funzionamento dell’organismo. Cibi e bevande di indubbia attrazione gustativa sono spesso ricchi di calorie ma poveri di nutrienti. Il consumo di alimenti estremamente raffinati quali cibi ricchi di lieviti, buona parte dei cereali decorticati, le bevande zuccherate ed alcoliche (in particolare la birra), i cibi affumicati o ricchi di conservanti provoca la proliferazione di batteri e lieviti patogeni intestinali che promuovono lo sviluppo di infiammazione del colon (coliti) e infiammazione della prima parte dell’intestino (enterite). Tra questi il fungo del genere Candida, di cui Candida albicans è il più comune, un organismo che si nutre in particolar modo di zuccheri e che provoca un’infezione dell’intestino chiamata candidosi intestinale. Se da un lato alcuni studi evidenziano una connessione tra la Candida intestinale e numerosi sintomi localizzati a livello gastrointestinale, altri studi hanno dimostrato che la Candida può causare una sintomatologia più generica1. Tra i sintomi tipici della candida intestinale ricordiamo: rallentamento dei processi digestivi, gonfiore e flatulenza, eruttazione, dolore e crampi intestinali, alternanza di periodi caratterizzati da costipazione e periodi caratterizzati da diarrea, perdita di peso corporeo. Oltre ai suddetti sintomi correlati al tratto digestivo, la Candida intestinale può anche causare: malessere generale, febbre, brividi, irritabilità, vertigini. Inoltre, diversi autori hanno riferito che la Candida intestinale, in particolare, quando si evolve in una forma cronica, può potenzialmente promuovere la comparsa di intolleranze e allergie alimentari.

 La Triphala è un tradizionale preparato a base di erbe menzionato negli antichi testi indiani ayurvedici, è una parola in Sanscrito e significa “tre frutti”, ognuno dei quali ha proprietà già favolose singolarmente ma che combinate fra loro assumono una forza e caratteristiche curative esponenziali: Amalaki, Haritaki e Bibhitaki. La formulazione trova impiego per la pulizia del colon e viene utilizzata da anni per rimuovere la materia fecale dall’organismo, prevenendo la formazione di tossine, in particolare la Triphala inibisce la candida intestinale e i batteri dannosi per il corpo e favorisce la motilità intestinale. Aiuta a stimolare il flusso della bile e la contrazione dei muscoli lisci intestinali che generano la peristalsi favorendo quindi l’evacuazione intestinale e prevenendo il meteorismo2. Questo rimedio è stato potenziato con estratto bioattivo di carciofo ricco in polifenoli e che esercita un’azione di pulizia del fegato, promuove la produzione di bile. La depurazione del fegato stimola un miglioramento dell’intero stato di salute, migliorando le funzionalità della digestione e il buon funzionamento dell’intestino.

Caratteristiche

Triphala è costituita da estratti di frutti delle specie vegetali Emblica officinalis (Amalaki), Terminalia bellerica (Bibhitaki) e Terminalia chebula (Haritaki), miscelate in proporzioni uguali secondo la preparazione usata da secoli dalla medicina tradizionale Indiana per la pulizia intestinale e la detossificazione. Le tre piante hanno numerose proprietà biologiche come quella di aiutare il corpo ad eliminare tossine, rafforzare e stimolare l’azione del fegato, aiutare la corretta funzionalità e motilità intestinale alleviando la costipazione e riducendo il meteorismo. Ovviamente in combinazione svolgono azione sinergica migliorando esponenzialmente il potenziale terapeutico.

I principali costituenti della Triphala sono tannini, derivati dell’acido gallico e ellagico e l’acido chebulinico, per questi composti sono riportate nuemerose attività 3-5. Triphala contiene altri composti bioattivi come flavonoidi (quercetina e luteolina), saponine, antrachinoni, aminoacidi, acidi grassi e polisaccaridi4. Tali composti sono responsabili in sinergia degli effetti positivi della Triphala sull’intestino e della sua azione epatoprotettiva. I polifenoli della Triphala come l’acido chebulinico sono trasformati dal microbiota intestinale umano in metaboliti bioattivi in grado  di prevenire i danni ossidativi2. La Triphala svolge una leggera e fisiologica azione lassativa emolliente e lubrificante grazie alla presenza di antrochinoni che concorrono a stimolare la secrezione della bile e la peristalsi, mentre l’aspetto nutritivo è essenzialmente dovuto all’elevato contenuto di vitamina C di Amalaki che rappresenta la fonte più concentrata e biodisponibile di vitamina C nel regno vegetale.

Carciofo. Il carciofo è considerato un alimento funzionale grazie al suo alto contenuto in composti fenolici e inulina. I composti principali sono acidi caffeoilchinici (acido clorogenico e acido 1,5-dicaffeoilchinico). Un’altra classe importante di composti naturali sono i flavoni glicosidi tra cui la luteolina-7-O-rutinoside e l’apigenina-7-O-glucoside. Il carciofo è usato da millenni nella medicina popolare contro i disturbi del fegato e della cistifellea e gli estratti di foglie trovano impiego come agenti epatoprotettivi, coleretici e ipolipemizzanti6. L’attività benefica e terapeutica può essere attribuita principalmente alla presenza di acidi caffeoilchinici e flavoni (7).

Per la prima volta viene proposta e commercializzata una preparazione basata su questa combinazione di erbe e ingredienti attivi.

Studi

Carciofo

L’estratto delle bratte di carciofo è utile contro i disturbi del fegato e della cistifellea e come agente epatoprotettivo, coleretico e ipolipemizzante. L’attività benefica e terapeutica è attribuita principalmente alla presenza di acidi caffeoilchinici e flavoni. Inoltre le brattee di carciofo sono una grande fonte di inulina (18-36% di sostanza secca), un polisaccaride a base di fruttosio con specifiche proprietà prebiotiche. Diversi studi suggeriscono che l’effetto epatoprotettivo degli estratti di carciofo è dovuto alla loro attività antiossidante7-8. Gli estratti di foglie di carciofo hanno mostrato un’azione antiossidante contro lo stress ossidativo indotto dall’idroperossido su epatociti di ratto in coltura, cellule di epatoma umano HepG28 e leucociti umani10.

Triphala

Salute gastrointestinale La salute gastrointestinale rappresenta il target forse più noto della Triphala. Studi in vivo hanno mostrato che gli estratti di Triphala prevengono la diarrea11 e inducono effetti enteroprotettivi sia rafforzando le funzioni dei villi intestinali che i livelli di glutatione e fosfolipidi12. In altri studi su ratti, Triphala ha esercitato un effetto gastroprotettivo sull’ulcera indotta da stress13. Uno studio clinico ha valutato l’uso di Triphala in pazienti con disturbi gastrointestinali, gli autori riportano che il trattamento ha ridotto costipazione, muco, dolore addominale, iperacidità e flatulenza migliorando la frequenza, la resa e la consistenza delle feci14. Triphala ha anche ridotto la colite in un modello murino, effetto attribuito al suo elevato potenziale antiossidante15.

Potenziale antiobesogenico di Triphala. Diversi studi hanno dimostrato il potenziale della Triphala come agente terapeutico per la perdita di peso e la riduzione del grasso corporeo. In uno studio in vivo, la Triphala è stata somministrata per 10 settimane a topi indotti obesi dalla dieta16. Il trattamento con Triphala ha ridotto la percentuale di grasso corporeo e peso corporeo. Triphala ha anche ridotto il colesterolo totale, i trigliceridi e le lipoproteine a bassa densità nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo. In uno studio clinico della durata di 12 settimane, in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo, i soggetti trattati con Triphala hanno perso 5 kg rispetto al gruppo di controllo con placebo17. I soggetti trattati mostravano anche riduzione della glicemia a digiuno e dei livelli sierici di insulina rispetto ai soggetti di controllo.

Utile per

  • drenante e disintossicante alimentare
  • Previene e combatte la stipsi
  • utile in particolare nelle diete che peggiorano il sintomo stitichezza

Letteratura

  1. Zunder, T., Huber, R., Sander, A., Daschner, F., & Frank, U. (2002). Il significato patogenetico della colonizzazione intestinale da Candida: una revisione sistematica da un punto di vista medico interdisciplinare e ambientale.Rivista internazionale di igiene e salute ambientale,205(4), 257-268.
  2. Olennikov, D., Kashchenko, N., & Chirikova, N. (2015). Bioaccessibilità in vitro, metaboliti del microbiota intestinale umano e potenziale epatoprotettivo degli ellagitannini chebulici: un caso di formulazione Padma Hepaten®.Nutrienti,7(10), 8456-8477
  3. Lu, K., Chakroborty, D., Sarkar, C., Lu, T., Xie, Z., Liu, Z., & Basu, S. (2012). Triphala e il suo costituente attivo acido chebulinico sono inibitori naturali dell'angiogenesi mediata dal fattore di crescita endoteliale vascolare-a.PLoS Uno,7(8), e43934.
  4. Belapurkar, P., Goyal, P., & Tiwari-Barua, P. (2014). Effetti immunomodulatori di Triphala e dei suoi singoli costituenti: una revisione.Rivista indiana di scienze farmaceutiche,76(6), 467.
  5. Lee, HS, Won, NH, Kim, KH, Lee, H., Jun, W., & Lee, KW (2005). Effetti antiossidanti dell'estratto acquoso diTerminalia chebulain vivo e in vitro.Bollettino biologico e farmaceutico,28(9), 1639-1644.
  6. Panahi, Y., Kianpour, P., Mohtashami, R., Atkin, SL, Butler, AE, Jafari, R., … e Sahebkar, A. (2018). Efficacia dell'estratto di foglie di carciofo nella steatosi epatica non alcolica: uno studio pilota randomizzato controllato in doppio cieco.Ricerca in fitoterapia,32(7), 1382-1387.
  7. Pagano, I., Piccinelli, AL, Celano, R., Campone, L., Gazzerro, P., De Falco, E., & Rastrelli, L. (2016). Profilo chimico e attività antiossidante cellulare dei sottoprodotti del carciofo.Cibo e funzione,7Italiano:
  8. Miccadei, S., Di Venere, D., Cardinali, A., Romano, F., Durazzo, A., Foddai, MS, … & Maiani, G. (2008). Proprietà antiossidanti e apoptotiche di estratti polifenolici dalla parte edibile del carciofo (Cynara scolymus L.) su epatociti di ratto coltivati ​​e su cellule di epatoma umano.Nutrizione e cancro,60(2), 276-283.
  9. Gebhardt, R., &Fausel, M. (1997). Effetti antiossidanti ed epatoprotettivi degli estratti di carciofo e dei costituenti negli epatociti di ratto coltivati.Tossicologia in vitro,11(5), 669-672.
  10. Pérez-García, F., Adzet, T., & Cañigueral, S. (2000). Attività dell'estratto di foglie di carciofo sulle specie reattive dell'ossigeno nei leucociti umani.Ricerca sui radicali liberi,33(5), 661-665.
  11. Biradar, YS, Singh, R., Sharma, K., Dhalwal, K., Bodhankar, SL, & Khandelwal, KR (2008). Valutazione delle proprietà antidiarroiche e della tossicità acuta di Triphala Mashi, una formulazione ayurvedica.Rivista di farmacoterapia a base di erbe,7Italiano: La Chiesa di S. Francesco di Sales (1890-1965), pp. 203-212.
  12. Nariya, M., Shukla, V., Jain, S., & Ravishankar, B. (2009). Confronto dell'efficacia enteroprotettiva delle formulazioni di Triphala (Indian Herba lDrug) sul danno intestinale tenue indotto da metotrexato nei ratti.Ricerca in Fitoterapia: una rivista internazionale dedicata alla valutazione farmacologica e tossicologica dei derivati ​​di prodotti naturali,23(8), 1092-1098.
  13. Nariya, MB, Shukla, VJ, Ravishankar, B., & ain, SM (2011). Confronto degli effetti gastroprotettivi delle formulazioni di Triphala sull'ulcera indotta da stress nei ratti.Rivista indiana di scienze farmaceutiche,73(6), 682.
  14. Mukherjee, PK, Rai, S., Bhattacharyya, S., Kumar Debnath, P., Biswas, TK, Jana, U., … & Paul, PK (2006). Studio clinico di Triphala. Una fitomedicina ben nota dall'India.Rivista iraniana di farmacologia e terapeutica,5Italiano: (1), 51-0.
  15. Rayudu, V., &Raju, AB (2014). Effetto di Triphala sulla colite indotta da destrano solfato sodico nei ratti.Ayu,35(3), 333.
  16. Gurjar, S., Pal, A., & Kapur, S. (2012). Triphala e i suoi costituenti migliorano l'adiposità viscerale derivante da una dieta ricca di grassi nei topi con obesità indotta dalla dieta.Terapie alternative in salute e medicina,18(6).
  17. Kamali, SH, Khalaj, AR, Hasani-Ranjbar, S., Esfehani, MM, Kamalinejad, M., Soheil, O., &Kamali, SA (2012). Efficacia di 'Itrifal Saghir', una combinazione di tre piante medicinali nel trattamento dell'obesità; uno studio randomizzato controllato.Rivista di scienze farmaceutiche DARU,20(1), 33.
  18. Rajan, SS, & Antony, S. (2008). Effetto ipoglicemizzante di Triphala su soggetti selezionati affetti da diabete mellito non insulino-dipendente.Antica scienza della vita,27(3), 45.
  19. Yang, MH, Vasquez, Y., Ali, Z., Khan, IA, & Khan, SI (2013). I costituenti delle specie Terminalia aumentano i livelli di PPARα e PPARγ e stimolano l'assorbimento del glucosio senza migliorare la differenziazione degli adipociti.Rivista di etnofarmacologia,149(2), 490-498.
  20. Baliga, MS (2010). Triphala, formulazione ayurvedica per il trattamento e la prevenzione del cancro: una revisione.Rivista di medicina alternativa e complementare, 16(12), 1301-1308.
  21. Saravanan, S., Srikumar, R., Manikandan, S., Parthasarathy, NJ e Devi, RS (2007). Effetto ipolipemizzante del triphala nei ratti ipercolesterolemici indotti sperimentalmente. Yakugaku Zasshi, 127(2), 385-388.
  22. Kalaiselvan, S., & Rasool, M. (2015). Triphala mostra un effetto anti-artritico migliorando la degradazione ossea e cartilaginea nei ratti artritici indotti da adiuvanti. Immunological investigations, 44(4), 411-426.
  23. Munshi, R., Bhalerao, S., Rathi, P., Kuber, VV, Nipanikar, SU, & Kadbhane, KP (2011). Uno studio clinico prospettico in aperto per valutare l'efficacia e la sicurezza di TLPL/AY/01/2008 nella gestione della stitichezza funzionale.Rivista di Ayurveda e medicina integrativa,2(3), 144.
  24. Rajan, SS, & Antony, S. (2008). Effetto ipoglicemizzante della triphala su soggetti selezionati affetti da diabete mellito non insulino-dipendente.Antica scienza della vita,27(3), 45.

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Dalla collaborazione tra il Prof. Giuseppe Castaldo e il Prof. Luca Rastrelli del Dipartimento di Farmacia dell'Università di Salerno, centro di eccellenza di fama internazionale nel campo della ricerca sugli integratori alimentari e sui nutraceutici.

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